02-05-2017 15:15 - News
GRANDI FESTEGGIAMENTI PER I 100 ANNI DI SANDRA.
Auguri da parte dei bambini della scuola Materna di Valle Mosso, del Sindaco di Valle Mosso, del Parroco di Trivero e dell´Amministrazione della Casa di Riposo.
La Signora Sandra nasce a Saluggia il 16 maggio 1917 da una famiglia di agricoltori abbastanza numerosa (5 tra fratelli e sorelle); dopo la scuola elementare insiste, nonostante le difficoltà economiche della famiglia e le remore dei genitori, per trasferirsi a Torino ad inseguire il suo sogno: studiare alle scuole magistrali per diventare maestra elementare; "ho affrontato con grande entusiasmo il percorso, soprattutto lo studio del latino; invece avevo delle difficoltà con la lingua italiana, tant´è che ho anche preso ripetizioni estive da un ragazzotto, un avvocatino che veniva da una famiglia aristocratica, usciva di casa con le ghette, la canna con il pomo d´avorio e la bombetta in testa..." Il suo primo impiego lo trova in Valsesia, a Rassetta, una piccola e sperduta frazione del comune di Rassa in cui si trova ad insegnare ad una classe di 5 bambini: "la prima volta che li ho avuti davanti è stata una cosa spaventosa, tutti quegli occhi che mi guardavano e mi scrutavano con curiosità- racconta Sandra- mi incutevano timore. Che cosa vogliono da me?Chissà cosa si aspettano... Allora mi sono presentata e ho chiesto ad ognuno di loro di dirmi il suo nome e i giochi che gli piaceva fare... erano bambini sani, tutti coloriti e vivacissimi, non si picchiavano e si divertivano, chi cadeva si rialzava e non piangeva neanche... c´era un bambino, il figlio di un pastore, che era innamorato delle sue pecore, non pensava ad altro e non vedeva altro. Se faceva un disegno disegnava pecore, se lo interrogavo, mi parlava delle sue pecore. Io avevo pazienza e lo lasciavo raccontare e poi condividevamo le sue storie con tutti gli altri bambini"; qui Sandra, nonostante gli uomini non fossero molti "emigravano in Francia, Germania e Svizzera perché erano specializzati nella lavorazione del cuoio", conosce il suo futuro marito che purtroppo verrà molto presto richiamato alle armi e trascorrerà 9 anni lontano dall´amata in quanto prigioniero di guerra. "Mi mancava tanto la mia famiglia e soprattutto la frutta matura dei miei campi, lì c´era solo latte, polenta, formaggio e un pane così nero che non l´avevo mai visto; era pane di segale, duro come un sasso... il mio stipendio era misero, mi consentiva a mala pena di comprarmi degli abiti e delle calzature ma non sono mai morta di fame! Anzi, ricordo un tempo in cui la frazione rimase isolata e gli altri abitanti condivisero con me un po´ di provviste". Quando il futuro marito riuscì a scappare dal campo di concentramento , nel 1949, convolarono a nozze e si trasferirono a Trivero dove la maestra Sandra otterrà il posto di ruolo nella Scuola Elementare a Rondò: "la popolazione scolastica era numerosa, c´erano altre due insegnanti oltre a me. A Trivero ho vissuto con mio marito, lì sono nati i miei figli e lì hanno preso il volo come uccellini che vanno via dal nido. Se ne sono andati senza voltarsi indietro...". Chiedendo a Sandra qual è il suo segreto per arrivare in ottima forma ad un secolo ci dice che "ho sempre condotto una vita sana, con un´alimentazione priva di grassi, anche se ammetto che non mi piaceva molto cucinare; ogni mattina mi alzavo presto, quando lo smog non era ancora alto e andavo a fare delle lunghe passeggiate, magari fino alla Brughiera o alla Novareja... ho poi sempre coltivato numerosi interessi, la lettura in primis ma anche la scrittura, le parole crociate, il lavoro a maglia e l´uncinetto...". A causa di una rottura di femore, dal 2008 Sandra vive presso la Casa di Riposo "Emilio Reda" di Valle Mosso, dove continua a coltivare i suoi hobby, la ginnastica dolce per non invecchiare il corpo, la lettura e la scrittura per non invecchiare la mente.
Tanti auguri maestra Sandra per questo splendido secolo di vita!
Auguri da parte dei bambini della scuola Materna di Valle Mosso, del Sindaco di Valle Mosso, del Parroco di Trivero e dell´Amministrazione della Casa di Riposo.
La Signora Sandra nasce a Saluggia il 16 maggio 1917 da una famiglia di agricoltori abbastanza numerosa (5 tra fratelli e sorelle); dopo la scuola elementare insiste, nonostante le difficoltà economiche della famiglia e le remore dei genitori, per trasferirsi a Torino ad inseguire il suo sogno: studiare alle scuole magistrali per diventare maestra elementare; "ho affrontato con grande entusiasmo il percorso, soprattutto lo studio del latino; invece avevo delle difficoltà con la lingua italiana, tant´è che ho anche preso ripetizioni estive da un ragazzotto, un avvocatino che veniva da una famiglia aristocratica, usciva di casa con le ghette, la canna con il pomo d´avorio e la bombetta in testa..." Il suo primo impiego lo trova in Valsesia, a Rassetta, una piccola e sperduta frazione del comune di Rassa in cui si trova ad insegnare ad una classe di 5 bambini: "la prima volta che li ho avuti davanti è stata una cosa spaventosa, tutti quegli occhi che mi guardavano e mi scrutavano con curiosità- racconta Sandra- mi incutevano timore. Che cosa vogliono da me?Chissà cosa si aspettano... Allora mi sono presentata e ho chiesto ad ognuno di loro di dirmi il suo nome e i giochi che gli piaceva fare... erano bambini sani, tutti coloriti e vivacissimi, non si picchiavano e si divertivano, chi cadeva si rialzava e non piangeva neanche... c´era un bambino, il figlio di un pastore, che era innamorato delle sue pecore, non pensava ad altro e non vedeva altro. Se faceva un disegno disegnava pecore, se lo interrogavo, mi parlava delle sue pecore. Io avevo pazienza e lo lasciavo raccontare e poi condividevamo le sue storie con tutti gli altri bambini"; qui Sandra, nonostante gli uomini non fossero molti "emigravano in Francia, Germania e Svizzera perché erano specializzati nella lavorazione del cuoio", conosce il suo futuro marito che purtroppo verrà molto presto richiamato alle armi e trascorrerà 9 anni lontano dall´amata in quanto prigioniero di guerra. "Mi mancava tanto la mia famiglia e soprattutto la frutta matura dei miei campi, lì c´era solo latte, polenta, formaggio e un pane così nero che non l´avevo mai visto; era pane di segale, duro come un sasso... il mio stipendio era misero, mi consentiva a mala pena di comprarmi degli abiti e delle calzature ma non sono mai morta di fame! Anzi, ricordo un tempo in cui la frazione rimase isolata e gli altri abitanti condivisero con me un po´ di provviste". Quando il futuro marito riuscì a scappare dal campo di concentramento , nel 1949, convolarono a nozze e si trasferirono a Trivero dove la maestra Sandra otterrà il posto di ruolo nella Scuola Elementare a Rondò: "la popolazione scolastica era numerosa, c´erano altre due insegnanti oltre a me. A Trivero ho vissuto con mio marito, lì sono nati i miei figli e lì hanno preso il volo come uccellini che vanno via dal nido. Se ne sono andati senza voltarsi indietro...". Chiedendo a Sandra qual è il suo segreto per arrivare in ottima forma ad un secolo ci dice che "ho sempre condotto una vita sana, con un´alimentazione priva di grassi, anche se ammetto che non mi piaceva molto cucinare; ogni mattina mi alzavo presto, quando lo smog non era ancora alto e andavo a fare delle lunghe passeggiate, magari fino alla Brughiera o alla Novareja... ho poi sempre coltivato numerosi interessi, la lettura in primis ma anche la scrittura, le parole crociate, il lavoro a maglia e l´uncinetto...". A causa di una rottura di femore, dal 2008 Sandra vive presso la Casa di Riposo "Emilio Reda" di Valle Mosso, dove continua a coltivare i suoi hobby, la ginnastica dolce per non invecchiare il corpo, la lettura e la scrittura per non invecchiare la mente.
Tanti auguri maestra Sandra per questo splendido secolo di vita!
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